Estate, il Sud tagliato fuori dalle vacanze 2011

La crisi morde e le vacanze degli italiani ne risentono. Non solo il fenomeno dell’accorciamento della durata del periodo di relax ma anche una decisione che “taglia” le gambe al Mezzogiorno del Paese: fare una vacanza il più vicino possibile per contrastare l’aumento delle spese di viaggio, soprattutto il rincaro esponenziale dei traghetti: +70% nel 2011, pari a circa 230 euro di aggravio rispetto allo scorso anno. Per un biglietto aereo di andata e ritorno si spendono in media 112 euro in più, un rialzo del 25%, un biglietto del treno costa il 7% in più. Prendere l’auto comporterà un esborso maggiore di oltre 20 euro per due pieni. E se ci aggiungiamo le condizioni delle autostrade italiane, in particolare l’A3 Salerno Reggio Calabria, il calcolo è presto e fatto. La tendenza è ridurre i giorni di ferie per potersi permettere una vacanza dignitosa e  risparmiare sul superfluo. Questo spiega la crescita dei viaggi low cost (scelti dal 39%) e quelli pagati a rate (circa l’11%). Indebitarsi per andare in vacanza è pratica ormai diffusa, in crescita di circa il 2% rispetto allo scorso anno, per un importo medio tra i 1500 e i 2000 euro. Così, viaggi, alberghi e ristoranti si pagano a rate, con l’elevato rischio di tramutare una settimana di relax in un duro sacrifico economico da sostenere durante il resto dell’anno: gli interessi arrivano anche al 24%. Secondo l’indagine dell’Adoc, complice la paura di un blocco dei cieli a causa delle ceneri vulcaniche, è l’Italia la meta preferita. Il 58% sceglierà l’Italia e in particolare le località marittime come mèta del proprio viaggio per chi andrà all’estero la meta preferita è l’Europa, in particolare le città d’arte, solo il 23% si sposterà oltreoceano.